Canali Minisiti ECM

La forza della mano può indicare il rischio di diabete 2

Diabetologia Redazione DottNet | 02/09/2020 14:13

Lo rileva una ricerca dell'Università di Bristol e della Eastern Finland, pubblicata su Annals of Medicine

La forza che abbiamo nello stringere o impugnare qualcosa può essere un indicatore del rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Lo rileva una ricerca dell'Università di Bristol e della Eastern Finland, pubblicata su Annals of Medicine.Fino a poco tempo, c'erano prove incoerenti sulla relazione tra la forza di presa e il diabete di tipo 2. In una recente revisione della letteratura che ha visto l'analisi di dieci studi pubblicati sull'argomento, gli stessi ricercatori hanno dimostrato che le persone con valori più elevati di forza di presa della mano avevano un rischio ridotto del 27% di sviluppare il diabete di tipo 2.In quest' ultima ricerca, gli studiosi hanno seguito 776 uomini e donne di età compresa tra 60 e 72 anni senza una storia di diabete per un periodo di 20 anni e hanno misurato la potenza della presa della mano utilizzando un dinamometro a impugnatura.

Ai pazienti è stato chiesto di stringere le impugnature del dinamometro con la mano dominante con il massimo sforzo isometrico e mantenerlo per cinque secondi.Un'analisi dei risultati ha dimostrato che il rischio di diabete di tipo 2 è risultato ridotto di circa il 50% per ogni unità di aumento del valore della forza della presa. Questa associazione è persistita anche dopo aver preso in considerazione diversi fattori consolidati che possono influenzare il diabete di tipo 2 come età, storia familiare di malattia, attività fisica, fumo, ipertensione, circonferenza della vita e glicemia a digiuno. Quando le informazioni sulla forza di presa della mano sono state sommate a questi fattori consolidati che sono già noti per predire il diabete di tipo 2, la previsione del rischio di malattia è migliorata ulteriormente."La valutazione della forza di presa- spiega l'autore principale dello studio Setor Kunutsor- è semplice, poco costosa e non richiede competenze e risorse molto qualificate e potrebbe essere potenzialmente utilizzata nell'identificazione precoce di soggetti ad alto rischio di futuro diabete di tipo 2".

pubblicità

fonte: Annals of Medicine

Commenti

I Correlati

Pubblicato su Nature Reviews Endocrinology[i] un consensus report di un panel internazionale di esperti diabetologi e endocrinologi che raccomanda l’adozione dei sistemi di monitoraggio del glucosio con sensori

Si chiama TZT: la sua assunzione protegge da eventi cardiovascolari gravi, al cui rischio sono più esposti i pazienti diabetici. Utile anche contro l’obesità

Uno studio, condotto sui topi da un docente della Texas A&M University di College Station, conferma quanto già era noto

Affrontare il diabete in Italia: sette obiettivi concreti e le azioni urgenti delineate dagli Stati Generali sul Diabete 2024

Ti potrebbero interessare

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Nel nuovo Consiglio Direttivo, Vice Presidente vicario è la Dr.ssa Ketty Vaccaro, Vice Presidente il Prof. Davide Lauro, Segretario Generale il Prof. Alfonso Bellia

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto